In questo acquarello, Alessandro Andreuccetti dimostra una piena padronanza del linguaggio dell’acquerello contemporaneo, con una ricerca che va oltre la mera rappresentazione naturalistica per esplorare la costruzione cromatica e spaziale del segno fluido. L’opera si struttura su una complessa stratificazione di velature trasparenti, dove il colore diventa materia atmosferica, generatrice di luce e profondità.
La composizione si sviluppa in modo dinamico, quasi centrifugo, con un centro luminoso da cui si irradiano forme vegetali appena suggerite. La linea interviene come elemento di controllo e di sintesi: non descrive, ma organizza il flusso dei pigmenti, creando un ritmo visivo che alterna densità e rarefazione. La tavolozza, intensa ma equilibrata, alterna tonalità calde e fredde in un dialogo costante, generando una tensione vibrante che anima tutta la superficie pittorica.
Dal punto di vista tecnico, l’artista sfrutta sapientemente le possibilità dell’acqua: sfumature, cautele nei tempi di asciugatura, sovrapposizioni calibrate. Le trasparenze non sono mai casuali, ma parte integrante di una costruzione visiva complessa, dove il gesto istintivo convive con una chiara consapevolezza compositiva.
Ne risulta un acquarello di grande raffinatezza, in cui la leggerezza del mezzo si combina a una forte struttura pittorica. Andreuccetti rinnova il linguaggio botanico e lirico dell’acquerello, portandolo verso una dimensione astratta e sensoriale, dove il colore è al tempo stesso luce, spazio e memoria.
(Ambrose Chesterfield)
cotton paper, pigments
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£278.78
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In questo acquarello, Alessandro Andreuccetti dimostra una piena padronanza del linguaggio dell’acquerello contemporaneo, con una ricerca che va oltre la mera rappresentazione naturalistica per esplorare la costruzione cromatica e spaziale del segno fluido. L’opera si struttura su una complessa stratificazione di velature trasparenti, dove il colore diventa materia atmosferica, generatrice di luce e profondità.
La composizione si sviluppa in modo dinamico, quasi centrifugo, con un centro luminoso da cui si irradiano forme vegetali appena suggerite. La linea interviene come elemento di controllo e di sintesi: non descrive, ma organizza il flusso dei pigmenti, creando un ritmo visivo che alterna densità e rarefazione. La tavolozza, intensa ma equilibrata, alterna tonalità calde e fredde in un dialogo costante, generando una tensione vibrante che anima tutta la superficie pittorica.
Dal punto di vista tecnico, l’artista sfrutta sapientemente le possibilità dell’acqua: sfumature, cautele nei tempi di asciugatura, sovrapposizioni calibrate. Le trasparenze non sono mai casuali, ma parte integrante di una costruzione visiva complessa, dove il gesto istintivo convive con una chiara consapevolezza compositiva.
Ne risulta un acquarello di grande raffinatezza, in cui la leggerezza del mezzo si combina a una forte struttura pittorica. Andreuccetti rinnova il linguaggio botanico e lirico dell’acquerello, portandolo verso una dimensione astratta e sensoriale, dove il colore è al tempo stesso luce, spazio e memoria.
(Ambrose Chesterfield)
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