“Solo le rose di plastica non sfioriscono mai”, 2018,
olio su tela, cm 60x50.
Il dipinto fa parte di una serie di ritratti di donne a cui sto lavorando, unendo parole (significative, evocative, contrastanti) e immagini.
L’idea alla base del dipinto si rifà all’iconografia classica delle rose rosse, fiore sacro a Venere nella mitologia romana, da sempre il simbolo di amore, devozione, ammirazione, bellezza; fiore utilizzato in molte culture del mondo come regalo per San Valentino e come dichiarazione all’amata.
Ma questo simbolo si scontra con ciò che è nella natura stessa dell’essere umano (e di conseguenza di tutto ciò che lo riguarda, sentimenti inclusi), ovvero l’impermanenza, la transitorietà dell’esistenza…
Ciò che è transitorio è percepito come sofferenza. Il concetto di impermanenza si rifà al buddhismo ed è un concetto relazionale e relativo: prevede relazioni tra tutti i fenomeni . Non è la testimonianza di un mondo caduco, bensì di un mondo in trasformazione. E’ difficile accettate un elemento distintivo dell’esistenza, ovvero che le cose cambino e finiscano: questa è l’impermanenza. Senza impermanenza non ci sarebbe l’esistenza, perché un ingrediente fondamentale dell’esistenza è il mutamento.
Ecco perché alla fine, le rose vere che sfioriscono sono la vita, mentre le rose di plastica che durano per sempre, sono finte e sono già morte in partenza.
oil on canvas
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“Solo le rose di plastica non sfioriscono mai”, 2018,
olio su tela, cm 60x50.
Il dipinto fa parte di una serie di ritratti di donne a cui sto lavorando, unendo parole (significative, evocative, contrastanti) e immagini.
L’idea alla base del dipinto si rifà all’iconografia classica delle rose rosse, fiore sacro a Venere nella mitologia romana, da sempre il simbolo di amore, devozione, ammirazione, bellezza; fiore utilizzato in molte culture del mondo come regalo per San Valentino e come dichiarazione all’amata.
Ma questo simbolo si scontra con ciò che è nella natura stessa dell’essere umano (e di conseguenza di tutto ciò che lo riguarda, sentimenti inclusi), ovvero l’impermanenza, la transitorietà dell’esistenza…
Ciò che è transitorio è percepito come sofferenza. Il concetto di impermanenza si rifà al buddhismo ed è un concetto relazionale e relativo: prevede relazioni tra tutti i fenomeni . Non è la testimonianza di un mondo caduco, bensì di un mondo in trasformazione. E’ difficile accettate un elemento distintivo dell’esistenza, ovvero che le cose cambino e finiscano: questa è l’impermanenza. Senza impermanenza non ci sarebbe l’esistenza, perché un ingrediente fondamentale dell’esistenza è il mutamento.
Ecco perché alla fine, le rose vere che sfioriscono sono la vita, mentre le rose di plastica che durano per sempre, sono finte e sono già morte in partenza.
oil on canvas
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